venerdì 31 luglio 2009

Il momento più bello


Milano, zona Gallaratese, ore 18:45.
C.P. di anni 34 è fermo all’ultimo semaforo prima della bretella autostradale che lo farà confluire in tangenziale. La sua Fiat Seicento Sporting 1.1 nera simil-Abarth del 1998 ringhia sommessa in attesa del verde. Non è una marmitta Remus che le conferisce quel tono basso e imperioso, ma il procedere inarrestabile della ruggine che col tempo si è mangiata il silenziatore.

Il rosso sembra eterno, mentre un sole implacabile riscalda a 36° la città in un’aria umida e immobile. La Seicento Sporting è lì in pole position che emette un sommesso vroom, vroom aspettando il verde con davanti a sé tremila metri di strada libera.

Duecento metri più avanti ci sono io, pedone. Sono uscito dalla metropolitana e ho attraversato la prima metà dello stradone approfittando di un vuoto nel traffico. Getto lo sguardo a destra, verso il semaforo, per calcolare velocità e distanza delle auto. Per loro è appena scattato il verde, ma se faccio uno sprint riesco a raggiungere l’altro lato della strada in tempo.

Ma ecco che con un BROOOOOOOOP sopraggiunge in fuorigiri una macchinetta nera che cambia addirittura corsia per passare tra me e il marciapiede.

È come un fotogramma che si arresta per un intero secondo: la Seicento mi sfreccia davanti e, nel suo spostamento d’aria, sento l’odore dell’olio bruciato di un motore ormai alla frutta. Nell’abitacolo, C.P. di anni 34 guarda fisso davanti a sé oltre i dadi di peluche appesi allo specchietto, ma sulla sua facciazza mediterranea è stampato un sorrisetto da Gioconda.

Fare il pelo a un pedone è stato il più bel momento della sua giornata.

giovedì 30 luglio 2009

Bulloni, Birra e Brezel

Sono stato un paio di giorni in Germania per motivi di lavoro e ho "scoperto" la valle del fiume Rems (o Remstal).

Si trova a NE di Stoccarda ed è una zona ad alta densità industriale, ma a differenza della Ruhr, il vecchio cuore siderurgico tedesco (che è molto più a Nord, tra Düsseldorf e Dortmund), il paesaggio qui è splendido e fatto di un alternarsi di valli e verdi colline.

In questa zona del Baden-Württemberg sorgono molte fabbriche rinomate, specialmente nel settore della meccanica di precisione. La storica Mauser, che dalla metà dell’800 produce le celebri armi da fuoco, oggi ha anche una consociata nel settore delle macchine a controllo numerico.

Molte cittadine mostrano ancora tracce di archeologia industriale, come le vecchie ciminiere in mattoni rossi. A Schorndorf (paese natale di Gottlieb Daimler, pioniere dell’automobile) ce ne sono un paio perfettamente conservate. Una è proprio quella della birreria Kesselhaus , che è nata nel 2001 nei locali di una vecchia fabbrica di caldaie (Kessel) e ha un suo impianto da dieci ettolitri che produce splendide birre.

Ma per potermi bere in santa pace 3 Weissbier non pastorizzate ho dovuto guadagnarmele. Ho passato due giornate in una fabbrica per approfondire le mie conoscenze nel settore delle macchine utensili, dalla fase di progettazione CAD ai collaudi pre-consegna. I ritmi in Germania sono lenti e misurati, l’atmosfera familiare e rilassata.

Alle 09:00 già si fa la prima pausa. Frau Pfeiffer del commerciale e l’Ing. Mören dell’Uffico Tecnico prendono posto a un tavolino e si fanno una partita a Skat, un classico gioco di carte tedesco. Nel reparto montaggio, si scartano delle Brezel fresche fresche di forno e si beve aranciata (niente birra sul posto di lavoro).

Gran parte dei dipendenti sono qui da anni e conoscono bene il loro mestiere. Non ci sono giovani rampanti e l’età media è sui 40. Capelli grigi, panze da birra e pelate luccicanti ti fanno sentire a casa. Qui si lavora per consegnare le macchine in tempo, ma nel frattempo si scherza e si ride.

Una macchina che verrà prelevata domani è stata montata con delle tolleranze fuori norma e va sistemata. Ci vorranno delle ore, ma nessuno si agita e va nel panico. Il tecnico mi guarda, fa l’occhietto e mormora senza muovere la sigaretta che ha in bocca: “Grosse Probleme, grosse Probleme!” Intanto arriva un tizio dall’ufficio tecnico con una stampata del computer: è un particolare della macchina sul quale si può agire per rimettere tutto posto.

Si smonta, si fresa, si misura, si rimonta.

Magari oggi non si riesce a staccare alle 16:00, ma quando domani arriva il camion per prelevarla, la macchina sarà in perfetta regola.

Riparto per l’Italia con una mezza dozzina di Brezel nel bagaglio e la convinzione che i Cinesi non ce la faranno a uccidere l’Europa delle piccole e medie imprese.

E poi che cavolo ne sanno i Cinesi di come si fanno le Brezel?

domenica 26 luglio 2009

Il lavoro è dolore

Un ottimo esempio per descrivere l’aggettivo “inutile” è quell’odiosa voce sintetizzata che urla ARRIVEDERCI quando ritirate la tessera dopo aver pagato al casello.

A che serve quella voce cretina? A niente. Se potessi evitare del tutto di andare in autostrada, preferirei che mi dicesse: ADDIO PER SEMPRE.

Ma è comunque meglio che pagare in contanti al casello e scambiare grugniti con gli operatori umani, veri esempi di simpatia e cordialità.

Le autostrade, al pari delle ferrovie e delle linee di autobus, sono classiche attività orientate al prodotto e non al cliente. Il cliente è un rompicoglioni e per chi ci lavora non c’è di meglio di un’autostrada senza traffico, un vagone vuoto o un autobus deserto.

Allora perché in Francia quando riparti ti salutano con Bonne journée e in Spagna ti accolgono con Hola?

Dice una leggenda che una strega cattiva piombò su un gruppo di giovani italiani che aspiravano a diventare grandi DJ e famose veline e li trasformò invece in operatori dei caselli autostradali.
Da quel giorno funesto, essi si vendicano con il resto del mondo adottando il tradizionale atteggiamento scortese e scorbutico.

Un’altra spiegazione è che “stanno lavorando”. In Italia, la parola lavoro ha dei connotati sacrificali e di grande sofferenza. Per far vedere che stai lavorando, occorre che il tuo dolore sia tangibile e chiaro per tutti. Uno con l’espressione cordiale non può stare lavorando.

Non so quale sia la vera spiegazione, ma se trovate un operatore o operatrice gentili, sorridete loro da orecchio a orecchio. Sono una razza in via di estinzione.

sabato 25 luglio 2009

Odio l'estate

L’estate è quel periodo dell’anno in cui, a parte le code in autostrada, non succede niente. Molti giornalisti sono costretti ad appiccare incendi in Sardegna per poter scrivere titoli sensazionali.

L’estate è il momento in cui l’opposizione, rifiutato il supporto morale e contenutistico di Beppe Grillo, denuncia l’esistenza di tombe fenicie sotto la villa del Berlusca. Una volta appurato che le tombe non esistono, emergono a sorpresa le prove che il cavaliere è il misterioso attentatore che nel 1963 a Dallas sparò a John Kennedy, anche se l’esame balistico indicava un individuo più alto di 1,60.

L’estate è quando il “ghost writer” che scrive i discorsi al pontefice va a trombare minorenni a Cuba e lascia il posto al sostituto, un figlio di cardinale super-raccomandato che non rifugge dall’uso di banalità imbarazzanti come questa.

L’estate è quando i lettori dei blog se ne vanno in ferie e il blogger scrive per un pubblico di fantasmi. Immaginate il tenore Placido Domingo che canta mentre in sala ci sono soltanto la guardia giurata e il pompiere. Certe volte è meglio essere Andrea Bocelli.

L’estate è la stagione in cui, se hai mezza giornata libera, il pensiero di tirare fuori la moto con quel caldo ti fa passare la voglia di uscire. Se trovi la forza di farlo, ogni semaforo rosso vuol dire passare due minuti alla griglia mentre l’acqua di raffreddamento va a 100° e parte il ventilatore.

È forse la sola volta che ti chiedi: “ma che sono uscito a fare?”

giovedì 23 luglio 2009

Motociclisti, brava gente




















In Germania si sta discutendo la possibilità di concedere ai motociclisti un utilizzo (molto) limitato della corsia d’emergenza in caso di intasamenti.

Sull’argomento, un motociclista tedesco di Colonia ha scritto alla rivista Motorrad:

Sono venti anni che viaggio in moto su base quasi giornaliera e non ho mai avuto problemi con la polizia. Il problema sono piuttosto gli automobilisti frustrati. Immaginatevi di essere seduti nella vostra costosa automobile ma completamente bloccati in colonna. Improvvisamente ecco arrivare un nessuno con il casco aperto e il sole in faccia che vi sorpassa felice a cavallo di una moto che magari vale solo 1000 Euro. Dev’essere proprio dura da ingoiare.

(…) I motociclisti sono semplicemente gente più felice e, quando sono al volante, sono i migliori guidatori.

Benno Liebig

E bravo il nostro Benno! Hai veramente ragione.

Il motociclista si ritrova spesso anche a fare l'automobilista.

L’abitudine a viaggiare concentrato sulla strada, a non perdere maI di vista il traffico che lo circonda e ad essere sempre consapevole della propria posizione fa del motociclista l'automobilista migliore e il più sicuro.

Anzi diciamola così: un buon motociclista fa un ottimo automobilista.

Ci sono infatti anche i cattivi motociclisti e, se li mettete al volante di una macchina, si confonderanno con l’automobilista medio.

lunedì 20 luglio 2009

Caro Autovelox

Caro Autovelox

Mi chiamo Giovanni P. e sono quello che ti è passato a fianco a 130 kmh (limite 90) il giorno 18 Luglio 2009 alle ore 9 circa (non so l’ora esatta perché parlavo al telefono) con una Seat Leon assetto ribassato targata XXXXXXX. Io però vorrei spiegarti che non mi ero accorto che c’era il limite e quindi andavo alla normale velocità autostradale. Non mi sembra giusto adesso prendermi una multa per una semplice distrazione; e poi avevo dietro un camion che andava a 120 e mi lampeggiava, quindi dimmi tu che dovevo fare!

Si fa presto a mettere un autovelox dove c’è il limite e fare le multe in maniera indiscriminata. Ma io sono un padre di famiglia che lavora, non uno di quelli con il SUV che si meritano tutte le multe che prendono. Secondo me ai lavoratori le multe dovrebbero fargliele pagare ridotte.

Io il limite di 90 non l’avevo proprio visto, un po’ per distrazione e un po’ perché sono molto esaurito (ti ho detto già che sono uno che lavora) e quindi ti scrivo per vedere se c’è la possibilità di chiudere un occhio.

Tanto il 18 Luglio chissà quante altre foto avrai fatto!
Io personalmente ho visto parecchie BMW e Audi che andavano forte e mi sono segnato le targhe, così magari te le mando e ti rifai con loro.

A me se mi togli i punti mi metti in mezzo a una strada, perché già me ne restano pochi. Ne ho già persi una cifra per colpa di un pedone che mi è saltato fuori sulle strisce. A lui è andata peggio perché è morto, così un’altra volta guarda meglio prima di attraversare. Ma dico io, vedi una Seat Leon ribassata che arriva a 100 all’ora e sei così coglione da attraversare? Era pure sordo: ci ho un doppio scarico Remus che lo sentono anche in Cina…

Altri punti se ne sono andati in fumo per quella storia dell’etilometro. Oggi non ti puoi fare due grappe con gli amici che sei già fuorilegge. Io poi lo sanno tutti che guido meglio quando ho bevuto.

Quindi vedi un po’ se si può fare qualcosa, perché secondo me la legge va applicata con intelligenza.

A disposizione.

Giovanni P.

sabato 18 luglio 2009

Italebani

Italebani è una parola nuova che ho coniato per definire quei nostri connazionali che per ignoranza, arroganza, incompetenza e strafottenza garantiscono all’Italia un posto permanente nel Terzo Mondo.

Ci sono Italebani che guidano aziende, militano in politica o vivono in mezzo a noi.

Questa volta ve ne presento tre.

  • Franco Pecorini, AD di Tirrenia, la società di stato che con i soldi degli Italiani opera una flotta di navi malandate, maltenute, mal gestite e controllate da camorristi intoccabili: i suoi stessi dipendenti. La Tirrenia è l’Alitalia del mare. Salite a vostro rischio e pericolo per un tuffo nell’Italia talebana più profonda: nessuno è responsabile di niente, niente funziona come dovrebbe, a nessuno gliene frega un cazzo e il passeggero farà bene a stare al suo posto. Pensate che Pecorini è a capo dell’azienda dal 1984! Si vede proprio che la poltrona di AD della Tirrenia non la vuole nessuno.

  • Il sindaco di Palermo, Cammarata, per aver lasciato che una splendida città si trasformasse in un deposito di immondizia, mentre i vertici della municipalizzata per la raccolta rifiuti volavano negli Emirati per ben 22 volte (con il suo beneplacito) “per concorrere a un appalto locale”, bruciando così centinaia di migliaia di euro di una società praticamente già fallita. Deve essere molto più motivante raccogliere rifiuti a Dubai che pulire le strade di Palermo, la città che ti paga lo stipendio. Andrà mai in galera questa gente?

  • Quello sfigato sconosciuto a bordo della sua Nuova Punto che, sulle pendici dell’Abetone, si divertiva a tallonare le nostre moto, tentando sorpassi da criminale e spingendo un'utilitaria al limite pur di poter raccontare di aver sfidato delle moto in montagna. Lo conoscete? Come lui ce n’è tanti di Italebani al volante: si incollano dietro alle moto o alle Maserati per viaggiare nell’ombra di chi si gode la strada più di loro. Sono dei perdenti e dei cafoni, ma questo non li rende meno pericolosi.
    Se vedete una Punto che vi marca stretti, tenetela d’occhio. Se invece è un Coupè Fiat con l’adesivo del cavallino Ferrari, cambiate strada alla prima occasione!

Talebani italiani.

Sono tanti, sono pessimi, sono qui. Ma avremo modo di riparlarne ancora.

venerdì 17 luglio 2009

Nuvole


Ci sono nuvole e nuvole...

Dopo giorni di afa insopportabile, questa mattina ho aperto gli occhi e ho visto l'orizzonte coperto di nuvole. Dalla finestra entrava una brezza leggera e fresca e addirittura faceva quasi freddo.

Queste sono le nuvole di serie A, quelle che mi piacciono di più. Sono sempre le benvenute, come la cavalleria che arriva a salvare la situazione nei vecchi western di John Ford.

Poi ci sono le nuvole "cattive". In sella alla tua moto le vedi all'orizzonte mentre viaggi e speri che la strada non ti porti proprio lì. Bè, ci avrete fatto caso anche voi: la strada porta sempre lì.

Le nuvole maligne si moltiplicano e diventano più scure e opprimenti man mano che ti avvicini. Nell'aria c'è odore di pioggia e allora cominci a cercare un riparo dove fermarti per indossare la tuta. Niente. Non una pompa di benzina, non una tettoia, non un balcone provvidenziale che offra qualche riparo. E' una lotta contro il tempo: riuscirai a trovare un posto ridossato dove fermarti?

Finalmente un ponte. Nel riparo striminzito offerto dalla sua campata indossi sbuffando l'antipioggia mentre le auto sfrecciano a pochi centimetri. Ecco, ora sei pronto a ripartire.

Tre chilometri, due curve e un tunnel dopo le nuvole sono sparite dietro un crinale senza far cadere una sola goccia di pioggia.

Le nuvole, quando ci si mettono, sanno proprio essere stronze.

giovedì 16 luglio 2009

Operazione monnezza


Anas, gestore della rete stradale italiana, annuncia che dal 15 luglio è attiva la raccolta differenziata di rifiuti ai lati della strada. Elettrodomestici a sinistra, materassi e mobili vari al centro e detriti assortiti a destra.

Il servizio viene erogato per il momento in via sperimentale, ma all'Anas sono molti a credere che l'idea sia destinata al successo; potremo quindi aspettarci mucchi di rifiuti sempre più consistenti ai lati delle nostre strade.

Unico paese del G8 assediato dall'immondizia, l'Italia rivendica la paternità di questa idea rivoluzionaria.

"Per gli Italiani - spiega un sociologo - quello che appartiene a tutti è in realtà di nessuno. Nessuno quindi se la prende se gli rovesciano l'immondizia a bordo strada, perchè la strada non è sua, ma di tutti."

martedì 14 luglio 2009

Preti moderni

Sulla scorta del successo del Parco Asterix francese, ispirato al celebre personaggio dei fumetti, il Vaticano ha annunciato l’apertura del primo theme park al mondo ispirato alla religione.

Sorgerà in un’area messa a disposizione dallo stato italiano e si chiamerà “Parco Dio”.

Numerose le attrazioni esclusive e le novità di questo insolito parco a tema.

Potrete attraversare il Mar Rosso insieme a Mosè, moltiplicare pani e pesci al Jerusalem Cafè, sacrificare un agnello e cuocerlo alla brace presso il Getsemani Park Grill, giocare a Trivial Pursuits con i dottori nel tempio e sfidare i Re Magi nella corsa con i cammelli.


Altra attrazione unica nel suo genere, “Il giovane Ratzinger” vi permette di vestire l’uniforme della gioventù hitleriana, addestrarvi all’uso delle armi e marciare a gamba tesa nel centro di una Monaco del 1941 ricostruita nei minimi dettagli. Principale motivo di interesse di questo ride tematico è la corsa di motociclette con il sidecar. Si tratta di autentiche BMW R-75 restaurate nei minimi dettagli e complete di mitragliatrici MG-34 ovviamente caricate a salve.

Il Vaticano ha reso noto che gli introiti del parco, una volta recuperati gli investimenti e pagati gli stipendi ai 900 supervisori pontifici e 70 dipendenti locali, andranno devoluti alla costruzione di nuove chiese robotizzate per combattere l’attuale carenza di preti.

lunedì 13 luglio 2009

Vacanze autarchiche

Quest’anno è previsto che meno Italiani viaggino all’estero. Ciò contribuirà di certo a far riscoprire le bellezze del nostro paese. Prendete per esempio questa ridente località del Sud.

Scrotone Ionico è una cittadina affacciata sulle acque placide del Mar Ionio. Nell’antichità essa dette i natali al filosofo Piritone, di scuola pragmatista, al quale dobbiamo la celebre affermazione: “quando c’è la gnocca c’è tutto”.

Il nome della cittadina ci riporta alle sue origini nella Magna Grecia. All’imboccatura del porto sorgeva infatti una statua colossale, che fu distrutta da un terremoto nel 710 a.C. Del gigante di marmo fu recuperata solo una parte del corpo, da cui si vuole che derivi l’attuale nome del paese.

Scrotone oggi vive per il turismo e lo testimoniano l’ampia offerta alberghiera, che va dallo Sporting Hotel Caccamo fino al Campeggio La Marcita, così come le mille possibilità di svago per i turisti, dal Mini Golf Chepalle alla Discoteca all’aperto La Zanzara. Qui si tenne nel 1986 un memorabile concerto di Toto Cutugno culminato in un'estemporanea gara di rutti con il coetaneo Al Bano.

Il sindaco Cav. Ciro Caccamo, albergatore, ha fatto molto per Scrotone. Fu sua la decisione di fare del paese una “città per la pace”. Nel 1991, dopo l’invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein, Caccamo scrisse di suo pugno una lettera al dittatore iracheno scongiurandolo di ritirare le sue truppe. Copia di quella lettera, alla quale il sindaco non ricevette mai risposta per colpa delle poste irachene, è conservata nella casa comunale fiancheggiata da due bandiere arcobaleno.

Per Scrotone doveva anche passare l’autostrada Catanzaro-Cariati-Taranto (la discussa Ca-Ca-Ta). Una promessa in tal senso era stata fatta al Cav. Caccamo da Ciriaco De Mita, con il quale egli aveva seguito un corso serale di itagliano. Tuttavia, insieme alla stella di De Mita, il progetto decadde agli inizi degli anni ’90 e non fu più ripresentato.

Scrotone è stata anche la prima città d’Italia a dedicare una piazza a Michael Jackson. Sulla targa in travertino doveva apparire la dicitura “Piazza Michael Jackson – artista di colore”, ma per un inesplicabile errore del marmista sulla targa si legge invece “artista bicolore”. Per finanziare la realizzazione di una nuova targa e di un monumento in bronzo, il comune ha subito piazzato un autovelox sulla litoranea all’uscita dal paese.

domenica 12 luglio 2009

Le Tre Isole e tutto il resto

9 giorni di tour, 3750 km e qualche centinaio di foto sono il bilancio del giro delle Tre Isole appena concluso con l'amico Luciano.
Le mie gomme (Continental ContiMotion) hanno tenuto benissimo, gestendo temperature roventi sulle strade di Sardegna, Sicilia e Sud Italia ma anche delle fresche mattinate da 12°C arrampicandosi nel Parco Nazionale degli Abruzzi e sul Monte Terminillo.

Il nostro giro ci ha portati a salutare vecchi amici (Dino a Palermo e Piero a Lecce) e a conoscerne di nuovi (Mario a Catania).

Alla fine, parlando di un tour in moto si pensa subito alle strade, alle gomme, ai consumi, ma la verità è che l'elemento fondamentale restano sempre le persone.

Un tour ha successo se si viaggia con le persone giuste e gli incontri che fai sono l'elemento che lo arricchisce.

Ma più delle chiacchiere contano i fatti. Vi propongo qui sotto una proiezione di diapo per raccontarvi il nostro Tour delle Tre Isole appena concluso.