lunedì 29 novembre 2010

Pensieri di cane


Spesso mentre mia moglie ed io siamo a tavola. il nostro cane Samantha (per gli amici Sam) salta su una sedia vuota, si siede con una certa eleganza  e ci guarda fissi negli occhi.

Non ho dubbi che la sua unica intenzione sia sorvegliare i piatti in tavola nella speranza di rimediare qualcosa di buono, la roba sfiziosa che mangiano gli umani, sapete, non i soliti croccantini.

Eppure ci sono delle volte che, avendola seduta di fronte a me, vedo quegli occhi senza fondo che mi fissano intensi e mi domando che cosa stia pensando.
Ma i cani pensano? E se pensano, la domanda veramente importante è a che cosa pensano?

Preoccupazioni non ne hanno e ogni giorno è un nuovo inizio: un nuovo periodo di tempo che va vissuto sulla base dell'istinto, dei ricordi accumulati e con l'aiuto di udito, odorato e vista ma che, in sostanza, è un nuovo giro di giostra scandito solo dagli appuntamenti alimentari e dai bisogni fisiologici.

Come tutti gli animali, il cane è una macchina programmata per sopravvivere. I suoi bisogni sono essenziali e non ci sono tentennamenti né incertezze. A volte però sento Sam emettere dei sospiri profondi e, nella mia fissazione di umanizzarla ad ogni costo, la immagino sconsolata, in ansia per il suo futuro.

A volte Sam sogna. All'improvviso, nel mezzo di un sonno profondo, comincia ad agitarsi, a scalciare. Poi si tranquillizza e riprende a dormire.

Che cosa sognano i cani? Voglio dire, che cosa sognano a parte delle fonti inesauribili di roba da mangiare?

Che cosa può creare loro degli incubi? Sarà il pensiero di aprire gli occhi e non trovarsi più in una casa riscaldata e piena di posti dove dormire? Il pensiero di avere all'improvviso dei padroni più severi di noi? Il ricordo di un enorme cane assassino che li ha spaventati?

Ho appena letto che le persone con quozienti intellettivi più alti sognano di più degli altri. Potrei desumerne che Sam è un cane molto intelligente (più di me di sicuro, visto che sogno veramente poco).  

Oppure la cosa non vale per i cani? Mi sembrerebbe una vigliaccata. Come la storia che noi abbiamo l'anima e loro no.

Ma ci stiamo allontanando dalla domanda di partenza: ma allora, i cani pensano?

Come fare a scoprirlo? Non so neanche se i ministri pensano (a giudicare dai fatti si direbbe in realtà che non gli riesca), figuratevi se mi riesce di dimostrare che i cani ne sono capaci.

Sarebbe un bel colpo però e credo che a Sam farebbe molto piacere essere considerata un'intellettuale.

domenica 7 novembre 2010

Un po' di luce

Una coppia di amici americani, lui e lei, sono venuti a passare qualche giorno in Italia. Peccato che il maltempo abbia loro mostrato un paesaggio piuttosto britannico, nuvole basse e acqua in continuazione.

L'altro giorno, però, il cielo si è aperto e la coppia è partita alla volta delle Cinque Terre con un'auto a noleggio. Ho prestato loro il mio GPS e gli ho dato un paio di dritte su come spostarsi tra i vari paesini a picco sul mare.

Tre ore dopo averli visti partire da Milano mi squilla il cellulare. Vedo il numero americano e immagino che siano giusto arrivati a destinazione.

Macché. È il mio amico che mi segnala un problema. Hanno sbagliato a svoltare e sono finiti su una strada campestre dove si sono prontamente impantanati. Si trovano su qualche collina coltivata a terrazze in Liguria e non sanno come uscirne fuori.

Il mio amico mi passa al telefono un contadino che è appena arrivato sul posto. Questo signore mi spiega che è impensabile chiamare un carro attrezzi, ma mi dice che farà il possibile per far arrivare sul posto un trattore.

Per due ore non sento più i miei amici e mi domando come sia andata a finire.

Poi mi arriva una loro telefonata dall'albergo, dove sono finalmente arrivati e si stanno concedendo un bicchiere di vino.

In attesa del trattore, alcuni contadini hanno provato a spingere la macchina ma senza successo. Uno di loro, il più giovane, parlava perfino un po' di inglese. Poi è arrivato il trattore e in pochi minuti ha riportato in strada l'auto impantanata.
Quando il mio amico ha provato a mettere in mano al contadino 50 Euro, questo ha fatto un salto indietro e ha recisamente rifiutato di prendere un soldo.

È solo la piccola storia di un gesto generoso, ma di questi tempi cupi fa un bel po' di luce.