Oggi però ho approfittato della giornata di sole e di ben 7° di temperatura per regalarmi un giretto in moto. Volevo trovare un autolavaggio "fai da te", ma erano tutti chiusi o affollatissimi. Finalmente, dopo quasi un'ora ne ho trovato uno semivuoto e ho lavato via dalla moto lo sporco e la sabbia della Tunisia. Erano ben 50 giorni che non la facevo partire e non la portavo fuori dal box.
Appena scaldate un po' le gomme, mi sono divertito a giocare con le innumerevoli rotonde che ci sono da queste parti. Le "vecchie" gomme Michelin Pilot Power tengono sempre bene, sembra quasi che non vogliano ancora arrendersi e finire in discarica. Solo adesso mi rendo conto di quanto mi sia mancata la moto in queste settimane invernali. Mentre la mano destra riprende la sua eterna storia d'amore con l'acceleratore, è inevitabile quindi pensare ai viaggi che mi attendono.
Al primo posto c'è (ancora) la Sierra Nevada. A Ottobre scorso Massimo ed io ce la siamo goduta in lungo e in largo, nonostante l'aria fredda, e ci siamo ripromessi mentre eravamo ancora lì di ritornare in forze a primavera.
Ne ho parlato nel post Big-Sky Country e ne riparlo volentieri. Strade splendide, poco traffico e paesaggi maestosi. La Spagna esercita sempre quel suo fascino discreto e ti attira per la sua mancanza di arie. Un paese grande, maestoso e concreto. C'è anche da dire che in montagna puoi viaggiare allegro senza troppo timore di autovelox e poliziotti in agguato. C'è quasi una linea di confine tra la pianura e la montagna, tra le strade dritte e le curve.
Viaggiando verso i monti, è giusto tenere d'occhio i limiti e scendere a 50 attraversando i centri abitati. Lo dicono la legge e il doveroso rispetto per chi ci abita. Ma appena la strada inizia a salire e a avvolgersi intorno ai contrafforti dei Pirenei o delle Sierras, non c'è più nessuno se non tu e la strada, quell'asfalto ruvido e impeccabile e le tue gomme.
Bè, in realtà non è del tutto vero. Il numero di mucche, pecore, capre, maiali incontrati dietro una curva è alto. Una volta abbiamo perfino incontrato un avvoltoio immobile sul bordo della strada scendendo per la Valle del Roncal. Ma insomma ci siamo capiti.
Comincia quindi quel processo godurioso di parlarne con gli amici, controllare le partenze dei traghetti, studiare l'itinerario, fissare le date e, come ultimo atto, partire.
Era ora!
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