"È il latte della Lola!" squittiva quel bambino dalla voce odiosa con in mano il suo bicchiere di latte.
Ma quale Lola? Lui poi non ha neanche mai visto una mucca in carne e ossa. Anzi a scuola le disegna colorate di viola perché le uniche mucche che conosce sono quelle della Milka. E quando si scopre che la Lola non esiste, che la fregnaccia autarchica delle 50.000 mucche italiane è assai improbabile (visto che latte e pasta di formaggio arrivano dalla Baviera), la sua carriera da attore è in grande crisi. Difficilmente lo rivedremo in quello spot TV.
In un blog dedicato proprio agli spot televisivi leggo la descrizione di quella pubblicità:"Lo spot, epico e corale, fatto di natura, di mucche, di passione e di latte, racconta che il latte, e la linea di prodotti Alta Qualità G*** nascono da un incontro straordinario. Quello tra chi il latte lo fa per davvero, e chi lo beve; che mai, come nel caso di G***, sono così vicini."
"Vicini"? Quanto ci mette un'autocisterna a fare 600 km?
"Epico e corale". Vero, peccato che fosse un falso.
In Italia, marketing e marchette sono la stessa cosa. Inoltre, appena mettete qualcosa sul mercato, che sia uno stracchino o una moto, siete subito assaliti da uno stuolo di "giornalisti" pronti a cantarne le lodi per quattro soldi, per una moto in comodato gratuito o per un quintale di stracchino consegnato sotto casa.
Diffidate dalle prove su strada, dai test comparativi, dall'opinione dell'esperto. Tutta gente che ha un mutuo da pagare e scriverebbe di tutto su tutto. E fra questi desperados della pubblica informazione c'è anche chi recensisce le campagne pubblicitarie, prova i biscotti, prende i tempi sul chilometro dello stracchino e certifica la digeribilità delle moto. Tutti pronti ad avallare le palle più colossali per un piatto di minestra.
Rassegnamoci. Anche La Valle degli Orti non esiste. Sono verdure raccolte e surgelate "prevalentemente" in Italia, trasportate in container refrigerati e confezionate dalla Nestlé. La Valle nacque nel 1984 e c'è sicuramente in Italia chi è convinto che esista sul serio e ci lavorino tanti vecchietti sorridenti, con una gran chioma di capelli bianchi e che annaffiano con amore pisellini e carotine.
Dieci anni prima (1974) nasceva il Mulino Bianco, la linea di prodotti da forno della Barilla, realizzata in gran segreto da un maestro pasticcere inglese. Un'icona sdolcinata e rassicurante perpetuata da ormai 36 anni di pubblicità fin troppo stucchevole. Anche il Mulino, naturalmente, non esiste.
Nel mulino che vorrei…
Non so voi, ma io non vorrei un mulino. Io vorrei solo mangiare della roba decente e che la smettessero di raccontarmi stronzate.
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