Ci sono cose che non vedremo mai più.
Oggi, seduto in macchina, con il cruise control a 110 me ne andavo in autostrada per i fatti miei e, in assenza di traffico, facevo una serie di riflessioni. Guardavo gli altri utenti della strada, fissavo le stazioni di servizio che mi sfilavano a fianco, studiavo le targhe e l’anno di immatricolazione delle auto, lasciavo che i miei ricordi di 42 anni di patente e oltre un milione di chilometri di strada affiorassero liberi.
Ecco le cose che non vedremo mai più.
Lo spinterogeno.
Un nome strano e importante per un dispositivo elettromeccanico con calotta in resina fenolica che faceva la differenza tra tornare a casa e restare a piedi. Un po’ di condensazione o qualche invisibile incrinatura e la macchina non andava in moto. Ma ora addio spinterogeno, da tempo la centralina elettronica ti ha seppellito insieme alle puntine platinate. Riposa in pace, va bene così.
1000 lire di benzina.
Di solito si facevano mille lire di benzina metà e metà (super e normale), si richiudeva il cofano anteriore (se avevi la 500, la Topolino o anche la micidiale Dauphine) e si ripartiva con una giornata di autonomia. Oggi per farti una giornata al volante ti servono almeno 30 litri di benzina, quindi siamo sui 50 Euro. Allora l’impatto sullo stipendio era più basso, il traffico meno folle e ti divertivi a restare in strada pur guidando come uno scemo (con la Dauphine questo però non mi è riuscito…).
Lo straniero che ti chiede indicazioni.
Da ragazzi, era motivo di grande eccitazione quando ci si affiancava al semaforo un’auto straniera e ti chiedeva indicazioni stradali. Avevi pochi secondi di tempo per (a) capire che cosa ti chiedevano e (b) rispondere in qualche modo. Oggi non succede praticamente più; tutti hanno il GPS in macchina e sanno dove andare. Meglio così, che l’elettronica li guidi…anche perché la nostra segnaletica è una farsa.
La Fiat Ritmo.
Bè, questa è una cosa che non mi mancherà più di tanto.
La manina.
Quando qualcuno ti tagliava la strada e gli suonavi (oppure ti bruciava uno stop davanti al naso e gli suonavi), il tizio o la tizia ti alzavano la manina come per dire “scusa, mi dispiace” e la cosa finiva lì. Adesso la manina non la si vede più, né quella che dice “grazie” se fai immettere qualcuno nella strada o lo lasci attraversare dall’altra corsia, ma tantomeno la manina delle scuse. Se ti va bene si alza solo il dito medio, come dire: “stacci, perché è così: io sono io e ho più diritti di te”.
Per ora non mi viene in mente nessun altro fenomeno “estinto”, ma forse qualcuno dei lettori mi vorrà aiutare. Intanto, agito la manina e vi auguro buon anno…Il 2011 non mi mancherà più di tanto.
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