
Dopo due settimane di assenza dal volante, riprendo oggi la macchina diretto a Oltrona, sul Lago di Varese.
Mentre mi immetto nella rotonda di Capolago, scoppia improvvisamente un baccano infernale di clacson e fari che lampeggiano. Penso subito: "un bel matrimonio di cafoni!". Macchè.
Ah, adesso forse la cosa è più chiara. Si tratta di una corsa ciclistica.
Che processione sbracciata e cialtrona! La disorganizzazione italica si esprime in maniera direttamente proporzionale al baccano fatto. Basta un gilet rifrangente, una paletta e un adesivo del "Giro Ciclistico Nubili contro Ammogliate" e un fesso qualunque diventa eroe per un giorno, un giustiziere in missione come Judge Dredd.
Basterebbe della segnaletica provvisoria, un paio di auto e moto della polizia che regolano il traffico e anche l'utente della strada più stordito capirebbe perchè d'improvviso deve accostarsi o fermare la macchina. Così invece ti vedi nello specchietto una carica di civili forsennati, animati dal fuoco sacro della corsa locale che si agitano come degli ossessi con risultati zero e rischio di incidenti mille.
La sicurezza sulle strade non la fanno i velox, nè tantomeno i fischietti o le palette dei pisquani in sandali sullo scooterone; servono dei professionisti che sappiano farlo. Alla polizia locale meglio affidare le multe per il cane che sporca la strada e il presidio delle strisce pedonali davanti alle scuole. Forse.