lunedì 13 dicembre 2010

Buona strada, David


Il mio amico David è morto.
Ci siamo visti ogni anno per almeno 5 anni in occasione delle mie tradizionali vacanze estive in America, ma da due anni i nostri contatti si erano rarefatti. Sapevo da tempo che le cose non gli andavano bene, che non era contento del lavoro e del fatto che guadagnava poco. C'era anche una vecchia storia tra lui e la bottiglia, ma sembrava che ne fosse uscito.

David faceva lo chef ed era anche uno bravo. Il suo problema era che non sapeva farsi valere. Appena faceva un po' di carriera, la gestione dei collaboratori e delle responsabilità non gli riusciva e, dopo qualche tempo di risultati deludenti, veniva licenziato.
Questa volta sembrava quella buona. Dopo vari anni di lavoro poco qualificato e mal pagato, si era trasferito dal North Carolina in un altro stato per assumere la responsabilità di un' intera struttura ricettiva.

Pareva proprio che le cose avessero preso a girare per il verso giusto dopo anni di vacche magre. David non era un appassionato motociclista come il mio giro di amici di Raleigh, ma era di certo rimasto contagiato dal cameratismo e dallo spirito indipendente di chi gira su due ruote. Si era comprato una Harley 883 e aveva iniziato a prendere gusto alle uscite in moto: il baccano, le vibrazioni e l'aria in faccia su quelle strade senza fine dell'Heartland americano.

Poi, a sorpresa, l'ennesima delusione. L'avevano lasciato a casa ancora una volta.

L'ho sentito al telefono qualche settimana fa in occasione del suo compleanno. Non era più lui, la voce era spenta e del tutto priva di vitalità.

Qualche giorno fa mi è arrivata la notizia. David l'ha fatta finita. Ha sistemato tutte le sue cose, ha regolarizzato tutte le sue carte per non lasciare niente in sospeso, poi si è tolto la vita.

Con lui se n'è andato un bravo diavolo, uno spirito mite e tranquillo. Non l'ho mai capito fino in fondo e ora non capisco il suo gesto. Spero solo che abbia trovato quello che cercava.

mercoledì 8 dicembre 2010

Il teatrino dei burattini

Venghino siori, venghino. Questo è il paese dei burattini dalle facce di legno. Sorrisi intagliati, capelli verniciati, i fili che si vedono benissimo. Ognuno recita la sua parte, prevedibile e scontata, e i bambini battono le mani.

Le aziende hanno il Codice Etico, tutti parlano di trasparenza ma intanto si cerca di mettere il bavaglio ai (pochi) giornalisti investigativi e il reato d'opinione c'è qui come in Iran. 

Ma questo poliedrico paese è anche una casa da gioco: vince sempre il banco e lo svantaggio del giocatore è totale.

A confronto con l'Italia, le case da gioco del Nevada fanno beneficenza. Qui il sistema parla con lingua arcigna per non farsi capire e non ammette domande. Lei non si preoccupi, lei stia al suo posto. Già lo sai all'ingresso che stai per essere spennato. Come quando vai al ristorante e fuori c'è scritto Hostaria (non Osteria). Lasciate ogni speranza voi che entrate. Vi prenderete una trombata da parlare da soli per un mese.

Vi è mai arrivata una "cartella pazza" che vi intima di pagare quello che avete già pagato (o non vi compete)? 

In questi casi, l'ente esattore vi avverte di prendervela con l'ente creditore se ritenete di non dover pagare, ma lui continua a spararvi solleciti e intimazioni mentre da parte sua l'ente creditore non vi risponde. È il classico Comma 22 accuratamente studiato a favore del sistema, né più né meno come le roulette a Montecarlo. 

Il cittadino viaggia in un vagone impazzito: continua a tirare la maniglia dell'allarme ma non succede niente.

Welcome to Italy. L'unico Paese del Terzo Mondo che è anche nel G8. L'unico Paese del Terzo Mondo che dai Paesi europei (quelli veri) si raggiunge comodamente in auto con il gommone o la roulotte al traino.

Abbiamo il garante della privacy, però se cambi casa la Rai ti rintraccia sempre per esigere il suo osceno balzello. Abbiamo l'istituto che vigila sulle tariffe assicurative, ma intanto i "vigilati" fanno quello che gli pare. Ritoccano, modificano, ignorano e guadagnano 50 milioni di Euro in più. Poi si beccano una multa da 1 milione e così ne hanno solo guadagnati 49. Poveri cristi.

Abbiamo la class action, l'azione legale collettiva sul modello USA. Peccato che sia stata snaturata ed evirata completamente producendo una farsa completa. Il procedimento è macchinoso al punto tale da scoraggiare gran parte dei ricorrenti. Missione compiuta. 

Paghiamo uno stipendio al garante della concorrenza ma continuiamo a subire gli aumenti incontrollati della benzina. Le moto in autostrada pagano come una Mercedes Classe S. Sto pensando di comprarmi una Classe S, almeno se piove non mi bagno e se mi trovo davanti una moto gli faccio il pelo e me la rido.

Questo è l'unico Paese sovrano tenuto in ostaggio dal Vaticano. In secoli e secoli di ingerenze dei preti, il papa ce lo siamo tolto dai piedi per solo 59 anni (1870-1929) e poi la pacchia è finita. E non c'è scandalo che tenga, l'italiano ci tiene alla vita eterna e finché i preti gliela fanno dondolare davanti come una carota, un po' di pedofilia è ancora disposto a consentirgliela.

Questo sarà pure un Paese da visitare, se proprio non trovate di meglio, ma è diventato un Paese dove non si può vivere.