Come alternativa, vi posso proporre “viti nuove”. Con una modica spesa potrete cambiare tutte le viti della vostra moto e, chissà, anche dell’auto se ci avete preso gusto.
- Fatevi restituire dal 2010 quello che il 2009 vi ha portato via. Soldi, entusiasmo, lavoro. Scegliete voi.
- Non vi incatenate al cancello della vostra ditta se questa dovesse chiudere. Serve solo a finire sul TG3 (sempre che non ci siano altri incatenati più eccellenti di voi). Trovatevi o inventatevi un altro lavoro.
- Non andate in città con la moto. Ormai è chiaro: si rischia la pelle. Usate la moto solo su strade aperte, meglio se fuori Italia. Per andare in centro, prendete i mezzi pubblici. Contrariamente a quanto molti pensano, non è necessario essere extracomunitari per poterlo fare.
- Non credete alla TV. Attori e giornalisti sono pagati per dire le cose che altri gli scrivono. La differenza tra i due è che, di solito, chi scrive i copioni degli attori è più intelligente. (Ci sono alcune eccezioni, come Natale a Beverly Hills, per esempio.)
- Aprite un Blog. Scrivete quello che vi viene in mente e non fate caso alla punteggiatura. Non importa se mettete giù un mare di cazzate. Non siete i soli e almeno nessuno vi paga per farlo. (Vedi punto precedente sotto Giornalisti).
- Spendete i due soldi che vi restano. Così facendo aiutate l’economia, vi regalate delle splendide cose inutili e non li date alle banche. Tanto il mondo finirà tra due anni e gli interessi di 24 mesi fanno ridere
- Dite quello che vi passa per la testa. Avete un anno di più ed è ora di cominciare a usarla. Basta con i luoghi comuni, il buonismo e la farina dei sacchi altrui. Se non foste in grado di pensare in maniera autonoma, non stareste leggendo questa mia lucida prosa.
- Ricordatevi che la vita è troppo breve per dire no a un giro in moto.
- Non vendete la moto. Quella che avete va benissimo per voi. Ogni anno le moto diventano più sfiatate e più complicate. Se volete un gioiello dell’elettronica, regalatevi un iPhone.
- Visto che ci siete, fatevi anche un pedicure. Così in spiaggia non dovrete più vergognarvi delle vostre dita e potrete smettere di tenerle arricciate nella sabbia.