martedì 3 novembre 2009

Tanta fuffa, poca moto


Leggo una frase sul solito Motoblog.it (lo so, mi piace farmi del male!) ma mi fermo più volte perché sono confuso. Provate a leggerla anche voi:

Triumph e TAG Heuer (…) presentano l’ultima novità al pubbico di appassionati motociclisti: la Bonneville versione “Heuer”.
La TAG Heuer Bonneville presenta una livrea esclusiva blu/arancione ispirata alla Porsche guidata dal mitico Steve McQueen nel film Le Mans, che a sua volta ha ispirato la grafica del modello Monaco 40° anniversario.

Ma fatemi capire: mi compro una moto con il suo bel logo (Triumph), che a sua volta riporta in evidenza un altro logo (TAG-Heuer) e ha i colori di un modello che si ispira alla Porsche (altro logo) guidata da Steve McQueen (un’icona del cinema e delle corse) in un film chiamato LeMans.

Con questa confusionaria ammucchiata di loghi, icone e simboli c’è veramente il rischio che il novello acquirente della Bonneville entri nel pallone e si domandi: “ma io che c@22o mi sono comprato?”

Personalmente, quando compro le moto lo faccio per andarci in giro e la sola cosa che mi importa (almeno per la prima mezz’ora) è il colore.

Le versioni “20° Anniversario”, “Special Edition” o “Wimbledon” non mi sono mai interessate, sono strati di fuffa che alla moto non aggiungono niente.

Quanto agli accoppiamenti di brand (tanto amati dai visionari del marketing), non li considero altro che perversioni genetiche, come un cammello che monta un delfino. Ancora mi vengono i conati di vomito ogni volta che vedo la Yamaha di Valentino sponsorizzata Fiat.

Chi compra una moto conciata come la povera Bonneville cerca un’overdose di immagine e si compiace nel raccontare (rigorosamente davanti al bar) la storia di quella livrea mentre spunta l’elenco dei brand sulle dita della mano.

“Allora cioè, mò tte spiego, questa è la Traiumf Bonnevil ™, nella colorazzione Monaco 40° Anniversario ™ del Tagghe-Oier ® che è un orologgio che a sua vorta si ispira alla Porscc ® guidata dallo Stìv Meqquìnne © ner filme Lemans ®, cioè ma tte rendi conto che moto che cciò?”

Non c’è dubbio che tutto questo con l’andare in moto non abbia niente a che vedere.

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