domenica 26 febbraio 2012

Si riparte

Dopo una decina di giorni in cui le temperature non superavano lo zero, arriva all’improvviso una manciata di giornate primaverili con 10-15 gradi e un sole tiepido.

Un rapido check alla moto: batteria, pneumatici, avviamento sono OK. Sabato mattina alle 10:00 si parte. L’ultima volta che la FJR1300 è uscita in strada la benzina costava 30 centesimi di meno al litro, ma la soluzione si chiama Svizzera.

Con poco più dei vapori di super rimasti nel serbatoio, arriviamo in terra elvetica a fare il pieno. Le moto sono due, una FJR1300 e una FZ8, e i proprietari ben affiatati e veterani di numerose uscite insieme.

Da Maslianico ci arrampichiamo per qualche colle ticinese, scendiamo a Mendrisio e rientriamo in terra italica a Gaggiolo. Da qui scendiamo su Varese e risaliamo per Valganna. Bella strada ma un po’ stretta. Su molti prati c’è ancora la neve e il contrasto di temperatura tra i tratti assolati e le curve in ombra si sente subito.
L’occhio non molla mai la strada, in alcuni punti infatti l’asfalto è scivoloso anche se asciutto e nessuno ha voglia di cominciare male la stagione andandosi a sdraiare per una distrazione.

Scendiamo su Luino in pieno sole e ci prendiamo un caffè al molo dei traghetti. Poi di nuovo in sella diretti in Svizzera lungo la sponda est del Lago Maggiore. Per qualche chilometro si riesce a spalancare il gas e a infilare un paio di belle pieghe.

A pochi metri dal confine svizzero, a Zanna, c’è un baretto dall’aria dimessa con tre tavolini al sole. Il gestore è cordiale e ci propone risotto con luganiga. Rilanciamo con la richiesta di due bicchieri di Bonarda. La combinazione risotto e vino rosso è perfetta e richiede solo un caffè per chiudere.

A Gambarogno e Magadino le strade sono bagnate e c’è ancora parecchia neve in giro. Un rapido passaggio di nuvole oscura il sole, ma intanto siamo scesi in galleria lungo la superstrada che passa sotto a Locarno e Ascona. Rivediamo la luce a pochi chilometri da Brissago e dal confine italiano. Di nuovo pieno di benzina e immancabile acquisto di cioccolata prima del rientro.

La strada sulla sponda occidentale del lago da Cannobio a Verbania è bella e tentatrice, ma il limite è 60 e quindi occorre regolarsi. A Verbania c’è un traghetto pronto a partire per Laveno. Facciamo i biglietti al volo e saliamo a bordo.

A Laveno, come era già avvenuto a Brissago e Cannobio, impazza il Carnevale e la gente cammina in strada. Ci togliamo velocemente dai piedi e apriamo un po’ il gas sulla SS629 diretti a Vergiate fin quando non compaiono i primi insidiosi velox.  Poi entriamo in autostrada e in breve siamo di nuovo alla base, sono le 16:00.

Dopo la sosta invernale, in cui ho fatto solo pochi chilometri con "l'altra", la biciclettosa custom VN900, la FJR1300 lascia riscoprire le sue doti di macchina da guerra rabbiosa e chirurgica, mentre le gomme Pilot Power 2CT, sempre generose e incollate in terra, danno una grande sicurezza. 

Si riparte con la stagione 2012. Era ora.

lunedì 20 febbraio 2012

Facce di bronzo

Tempo di merda, niente moto.
Di che cosa parliamo? Parliamo d'altro.


Mentre alle aziende italiane e alle partite IVA viene chiesto di pagare il canone RAI (perché senza dubbio posseggono un PC in grado di ricevere programmi televisivi), la stessa RAI compensa il guitto Celentano con 700.000 Euro per le sue cialtronerie al festival di Sanremo. Lui dice che li devolverà in beneficenza, ma la RAI comunque glieli verserà, mentre la letterina con la richiesta di pagamento del grottesco balzello è già nelle cassette della posta di molti italiani.

Cambiano i governi (sinistra, destra, tecnici) ma la piaga purulenta della RAI nessuno è disposto a risolverla. Troppi posti di "lavoro" a rischio. Troppe cambiali politiche da pagare. Che le paghi il contribuente.

Ma anche gli uffici governativi, gli uffici postali utilizzano migliaia di PC. Pagheranno la vergognosa oblazione anche loro? Nessuno in questo Paese del Terzo Mondo mascherato da G8 sente il minimo imbarazzo per una norma (Art. 1 e 2 RDL 21.2.1938 n. 246) che risale al ventennio fascista e solo per la connivenza di una classe politica marcia si applica al possesso di un televisore?

Tranquilli. Siamo in buone mani.

Sulla vicenda dei due militari italiani consegnati alle autorità indiane per la questione dei pescatori uccisi in acque internazionali (una storia ancora tutta da chiarire), la massima autorità dello stato dichiara: "E' una cosa molto ingarbugliata. Il caso diplomatico è già nato, l'importante è che si risolva". Così afferma il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano.

Intendiamoci, io non sono nessuno ma nel mio piccolo sono convinto che, nei panni del presidente della repubblica, sarei riuscito a pronunciare qualcosa di altrettanto vibrante. Bravo presidente, tutto quello che ci costi sono soldi spesi bene. Un uomo di polso ci voleva...

Il cittadino italico, forte di questa certezza, paga volentieri ogni balzello. Al grido "Abbiamo visto di peggio", il contribuente tira avanti convinto (bontà sua) che le cose miglioreranno.

Ma abbiamo veramente visto di peggio?

giovedì 2 febbraio 2012

Orgoglio di che?

Il Comune di Meta di Sorrento si stringe attorno al suo eroico concittadino, il Com. Schettino, accusato di incapacità al comando e codardia nella tragica vicenda della Costa Concordia, speronata da uno scoglio ribelle e scossa dalle onde di un mare piatto fino a far cadere il capitano in una lancia di salvataggio che passava lì per caso. Una storia forse improbabile, ma che i metesi hanno immediatamente avallato. 

“Frangesch’  è ‘nu bravo ‘uaglione, fangùlo la Lega e Marone” recita il mantra sulla bocca di tutti.
Il consiglio comunale ha deciso all’unanimità di ribattezzare la Piazza Caduti del Mare chiamandola ora Piazza Scivolati nella Scialuppa. E’ stato poi commissionato un monumento da collocare nella Piazza del Consiglio (che verrà ribattezzata Piazza del Coniglio) e che raffigura il Comandante a bordo di una scialuppa mentre pagaia energicamente verso riva a cercare calzini asciutti e, visto che c’è, anche dei soccorsi.


La statua, realizzata in bronzo dallo scultore locale Ciro Delano e alta 8 metri, sarà in parte finanziata da una raccolta di fondi alla quale l’associazione “Orgoglio Metese” appena costituita  ha risposto con entusiasmo. Il resto della cifra verrà ricavato dai proventi di due nuovi autovelox collocati sulla Via del Mare, il cui limite di velocità è stato appositamente portato a 5 kmh per due tratti da 20 metri dove appunto saranno installati i dispositivi. Per disposizione del comune, il limite di velocità vale solo per i non residenti nella provincia di Napoli.

Al consigliere Ciccillo Acampora, che reclamava un trattamento da eroe anche per il Comandante metese della MSC Poesia (arenata su una barriera corallina alle Bahamas pochi giorni prima della Concordia) veniva risposto negativamente, in quanto l’incidente della MSC Poesia non aveva provocato vittime. La posizione del comune è irremovibile: “Niente morti, niente eroe.”

Intanto, all’Istituto Tecnico Nautico Statale Nino Bixio, storica istituzione di Meta di Sorrento che ha donato al mondo centinaia di grandi skipper, sono stati lanciati due corsi serali di perfezionamento dal titolo “Tecniche di inchino in stato di ebbrezza” e “Gestione contemporanea di bionde moldave e timone”. Testimonial d'onore l'ex-presidente USA Bill Clinton, noto per essere stato al timone degli Stati Uniti con la Monica Lewinski aggrappata alla manichetta...

Piovono intanto offerte di lavoro per il Com. Schettino, ormai licenziato definitivamente dalla Costa Crociere.
Ai microfoni di “Radio Meta” il capitano avrebbe dichiarato di “non aver ricevuto offerte da altre società di navigazione, ma da diversi altri settori”. La casa editrice Mogli & Buoi gli vorrebbe affidare la prefazione alla ristampa in lingua napoletana di “Capitani Coraggiosi”, mentre il comune di Positano gli avrebbe offerto un vitalizio di €5.000 annui a condizione di “non condurre imbarcazioni di qualunque tipo nelle acque prospicienti” la cittadina.

Ancora un paio di offerte così e il buon capitano può attendere la pensione dormendo sonni tranquilli, sempre che non li venga a turbare il pensiero di tutti quelle morti inutili causate dalla sua spavalderia criminale.