sabato 19 dicembre 2009

Vaticano ©

La notizia:
Città del Vaticano, 19 dic. (Apcom) - Non si può usare il 'logo' del Papa senza autorizzazione del Vaticano: lo precisa una nota della sala stampa della Santa Sede.
La precisazione si è resa necessaria per “salvaguardare la figura e l'identità personale” dei successori di Pietro dagli abusi di immagine perpetrati da loschi individui, che si fregiano senza permesso della “corporate image” vaticana.
A questo punto chiederete: “ma che caspita me ne faccio io del logo del papa?” Ma ragioniamo: l’uso del logo pontificio non si riduce ad appiccicare un adesivo sull’automobile (anche se al momento non mi viene in mente un solo stordito che lo farebbe). Gli abusi che irritano il nostro Benedetto papa sono di altro genere.

Questi esempi esecrabili vi mostrano a che cosa sono arrivati avventurieri senza scrupoli per promuovere i loro prodotti e servizi.






Bene ha fatto Benedetto a dire basta al mercimonio del suo “crest” secolare! D’ora in poi il logo papale avrà un © che lo accompagna, ma io suggerirei all’Infallibile di registrare anche un , trattandosi di uno stemma che si è nei secoli accompagnato a grandi operazioni commerciali, dai pellegrinaggi all’editoria. Per cui preparatevi a veder sparire biechi sfruttamenti della sua immagine come quelli seguenti.







Chiuderei questo post dal vago sapore natalizio con una lieta novella.
"L’abete di Natale di Piazza S. Pietro sarà un albero davvero verde (sic) a testimoniare l’interesse del Papa per le tematiche ambientaliste: sarà infatti a impatto zero, cioè a emissioni di CO2 controllate", o almeno così sviolina la stampa.

Sfortunatamente però, il Sommo Pontefice ha annunciato che la sua cena di Natale sarà a base di canederli, Weisswurst con senape dolce e Lebkuchen. E qui temo che le sue emissioni saranno incontrollabili.

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