martedì 20 luglio 2010

Dieci metri

Sono in moto e sto attraversando un quartiere periferico della città. Il traffico non è intenso ma disordinato e l'impressione è quella di essere in un videogioco nel quale le minacce spuntano da ogni angolo. Furgoni fermi in seconda fila, auto contromano, l'imbecille che esce a retromarcia dal passo carrabile, i pedoni-gallina che attraversano la strada guardando dalla parte sbagliata.

Non mi piace girare in città con la moto. Se la sua potenza è tale da tirarmi fuori dai guai in un secondo, le dimensioni e il peso sono uno svantaggio. Mi accorgo di guidare teso e so di non divertirmi per niente.

Da un paio di minuti sto seguendo un vecchio furgone bianco, un Nissan Vanette malandato con una pellicola scura incollata sul lunotto posteriore. Praticamente ho un muro davanti e non vedo niente. Il fatto di non poter vedere il guidatore, poi, mi infastidisce e vorrei superarlo. Ma in questo pezzo di strada non ho possibilità, nell'altra direzione le macchine arrivano  cadenzate regolarmente al punto da rendere impossibile il sorpasso.

C'è poi qualcosa di strano in questo furgone, qualcosa che istintivamente non mi convince e mi rendo conto di aver tolto la mano dal gas come riflesso condizionato. Mi sembra che il mezzo cammini fuori asse, che sia storto. È un modello di oltre 15 anni fa, il motore è malmesso a giudicare dai fumi di scarico e anche le ruote non  sono in gran forma. La vernice bianca è opaca e sembra data a pennello…

Deve aver preso una botta da dietro e sarà stato riparato alla fai-da-te. Mi accorgo di aver aumentato istintivamente la mia distanza dal furgone, ormai ci separano dieci metri. Ecco che cosa non mi convinceva: i segnalatori posteriori devono essere guasti, ha certamente frenato un paio di volte e non si sono accese le luci dei freni.

Mentre ragiono così, la strada si allarga in una piccola piazza, il Nissan accosta a destra liberandomi la visuale. Ora finalmente vedo strada libera per duecento metri, più i dieci che ci separano. Esito un attimo perché ho ancora una sensazione di allarme che non mi molla.

Ma lo scooterone che ho visto arrivare sparato nei miei specchietti non ci pensa su un attimo, sento il frullatore che sale di giri e mi supera a razzo pochi centimetri alla mia sinistra.
Lo scooter schizza via rapido e intravedo un tizio in bermuda col casco jet e i braccini languidi appoggiati al manubrio. Intanto il Nissan si è spostato ancora a destra ma ha iniziato una conversione a U senza rallentare

Per lo scooter non c'è scampo e lo vedo schiantarsi nel furgone all'altezza dello sportello del guidatore.

Dieci metri e toccava a me.

2 commenti:

  1. Ecco il classico esempio in cui uno scooterista si è reso utile...

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  2. Chissà che pensava quando ha visto che la moto non si metteva in sorpasso? Magari qualcosa del tipo: "...guarda questo, adesso lo svernicio.."

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