giovedì 5 agosto 2010

Punti di vista

Improvviso di maltempo sul Nord e Centro Italia e le temperature di questa prima settimana di Agosto scendono in picchiata.
Non erano ancora le 5 di questa mattina che ha iniziato a cadere una pioggia torrenziale accompagnata da raffiche di vento. Cinque ore dopo pioveva ancora e la temperatura non superava i 15°.

Che piacere prepararsi a uscire indossando una camicia più pesante e, pensandoci bene, anche un giacchetto impermeabile, mentre le folate di vento scaraventano secchiate d'acqua sulle finestre.

Cielo nero e nuvole basse che scorrazzano veloci. Che c'è di più bello dopo settimane d'afa?

Questione di punti di vista. Quante volte, proprio in questo momento dell'anno, abbiamo guardato fuori dalla finestra e maledetto il maltempo, quell'aria fredda e quel cielo nero?
Che cosa fai quando a metà di un viaggio, con la moto parcheggiata davanti all'albergo, ti capita una giornata da lupi come questa?

Ti documenti sull'evoluzione meteo, guardi il cielo, studi una strategia di itinerario ma intanto tiri fuori la tuta antipioggia. Si parte lo stesso, ma la bellezza di una giornata passata a pennellare le curve sull'asfalto asciutto è sfumata.

Mi torna alla mente un arrivo in traghetto a Barcellona mentre veniva giù un nubifragio. E noi che sognavamo cieli azzurri e temperature miti. Viene giù tanta acqua che non mi accorgo nemmeno di aver mancato  l'uscita giusta dall'autostrada e aggiungo quasi un'ora al tragitto per l'albergo. Un'ora di rovesci ininterrotti, naturalmente. E io che, ottimista, mi ero rifiutato perfino di indossare l'antipioggia sopra la tuta in pelle.

L'immagine di un viaggio "bagnato" mi fa ricordare un altro risveglio amaro. Andorra, sono le 7 e piove. 

Le nuvole sono così basse che sembra di toccarle. Facciamo colazione sperando in un miglioramento ma non c'è niente da fare: arrivano le 9 e la pioggia non accenna a smettere.

OK, indossiamo l'antipioggia e ci mettiamo in strada. È Ottobre e fa anche freddo. Seguiamo la strada per la frontiera spagnola e La Seu d'Urgell cercando di non scivolare sulle strisce e la segnaletica orizzontale bagnate. Ovviamente alla frontiera il doganiere spagnolo vuole farmi aprire l'unica borsa coperta da telo impermeabile. Quelle che si aprono semplicemente a chiave non gli interessano.

Fuori farà freddo ma nella tuta antipioggia si suda e il casco si appanna.

Ripartiamo. Dopo dieci minuti in terra spagnola, ecco che esce il sole.
Un altro dei grandi piaceri della vita è togliersi la tuta antipioggia...

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