giovedì 10 novembre 2011

Giancarlo

Giancarlo ha una BMW 320 che gliela passa la ditta. E’ un turbodiesel e va come un castigo di dio. E’ chiaro che la devi tenere sempre in coppia e allora ti togli delle gran soddisfazioni in autostrada.

Giancarlo ha uno smartphone Apple che glielo passa la ditta e che fa tutto tranne il caffè: macchina fotografica, MP3, una serie di App da sballo. Ha pure il Bluetooth con tanto di auricolare che fa tanto figo ma Giancarlo non ha balle di tenerlo carico e ormai da qualche mese non lo usa più.

Giancarlo ha il piede pesante con quella BMW. Se ha cento metri di strada libera va giù a manetta, poco importa che poi c’è lo stop. A volte brucia di prepotenza gli stop o gli ingressi  nelle rotatorie e chi ha più prudenza l’adoperi. Di solito si fermano gli altri e gli suonano, ma a lui gliene frega niente. Suona, suona  ­­– dice­­ – intanto sono passato io. 

Solo con i TIR ha un occhio di riguardo perché una volta quando aveva la Croma ha bruciato uno stop e uno Scania l’ha preso in pieno e gli ha fatto fare tre giri su se stesso, che la macchina l’hanno portata direttamente al demolitore. Tanto era una carretta.

Giancarlo viaggia nella nebbia come un TGV perché lui comunque ci vede benissimo. Gli amici dicono che ci ha il radar e il visore a infrarossi perché anche con la nebbia la sua media non cala di un chilometro.

Oggi Giancarlo ha ammazzato un ciclista a Cisliano. C’era il solito nebbione padano e quel pirla di uno sfigato pedalava verso casa alle 17:30 con quella luce stupida che vedi poco e i fari non ti servono a niente. Giancarlo stava rispondendo al telefono e non guardava la strada. Ha sentito un botto, si è fermato con il muso sfasciato e il faro destro che fumava nella nebbia e nel fosso c’era il morto con la bici sopra. Che palle, è arrivato a casa alle 21:00.

Giancarlo ha perso qualche punto sulla patente e la ditta ci metterà una settimana per fargli avere una BMW nuova. Oggi girare in macchina è diventato una gran rottura di balle.

5 commenti:

  1. Vera o no, e' purtroppo la realta'.Automobilisti(non tutti ma tanti)prepotenti e ciclisti e motociclisti vittime designate.

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  2. Così è. Oggi, in macchina, viaggiavo a 60 verso un semaforo chiaramente rosso e un nano frustrato col Mini Cooper mi ha superato da destra nella corsia degli autobus e mi ha guardato con quell'aria di disprezzo che il minorato mentale ha nei confronti dei normali. Poi si è fermato davanti a me ad aspettare il verde. Sua madre avrebbe dovuto buttare via il bambino e tirar grande la placenta.

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  3. 21.03
    sì sì, intanto ti ha passato! ;)))

    ciao dino,
    bellissimo pezzo.

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  4. Oggi leggevo della polemica sul cartellone pubblicitariohttp://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_novembre_18/lettera-padre-giacomo-pubblicita-ragazzo-investito-1902215878409.shtml e non so perchè mi è venuto in mente Giancarlo...

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  5. Il dolore del genitore va rispettato anche quando fa sragionare. Le "regole" non le fanno i cartelloni pubblicitari. Mentre i segnali stradali (che hanno invece la funzione di avvisarti della presenza di regole e limiti) non li caga nessuno. In questi giorni di nebbia fitta, in una zona densamente abitata e costellata di aree verdi per il gioco, vedo una serie continua di dementi che fanno le "drag race" sui 400 metri, nonostante il limite di 30. E' il loro modo di dire: "io la nebbia non la considero proprio", una forma di narcisismo criminale che ti fa credere di essere solo tu e la nebbia sulla strada. Hanno fatto bene quelli della Hyundai ad accettare la rimozione del manifesto. L'hanno fatto per compassione nei confronti di un povero cristo che non sa spiegarsi l'accaduto(e forse anche per un pizzico di opportunismo). Ma le regole sono nella testa.

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