sabato 14 gennaio 2012

La recita dei burattini


A Milano, un vigile urbano è stato travolto e ucciso da un’auto 4X4 che cercava di fermare. I due omicidi sono fuggiti ma sembra siano stati identificati, sono due nomadi, e forse li hanno anche anche fermati alla frontiera con la Francia.

Subito il Paese dei burattini entra in agitazione. Il popolo degli anti-SUV ricomincia a ululare l’unica stanca canzone che sa. (E’ noto che i fuoristrada siano auto dotate di volontà propria. Se un mentecatto torinese di alto lignaggio ingombra i binari del tram con la sua Jeep o due zingari uccidono un vigile con la X5, la colpa è del veicolo.)

“Via i fuoristrada dal centro” è il coretto di chi non ha il fuoristrada e quindi lo vuole vietare anche agli altri. Gli zingari notoriamente rispettano le leggi dello stato e quindi si terranno lontani dal centro. In questo caso poi l’omicidio è avvenuto alla Bovisa, un quartiere di Milano che con il centro ha ben poco a che vedere.

E intanto arriva il cordoglio del presidente della repubblica, si indice il lutto cittadino, le prefiche di stato si battono il petto, le associazioni dei nomadi prendono le distanze. Intendiamoci, non ho intenzione di sminuire in alcun modo la gravità del fatto e la portata della tragedia: vedo ancora quella foto angosciante della bicicletta contorta appoggiata sull’asfalto e mi si stringe il cuore al pensiero del vigile ucciso.

Ma quanti pedoni e ciclisti vengono uccisi ogni anno da pirati della strada? Quanti messaggi di cordoglio manda loro il capo dello stato? Pedoni e ciclisti contano meno del vigile urbano?

Ma il vigile urbano faceva il suo dovere, mi ribatteranno i custodi della legalità.

E i pedoni e i ciclisti trascinati e uccisi non stavano facendo il loro mestiere di cittadini che vanno a lavorare, pagano le tasse e si aspettano di essere tutelati dalla polizia urbana, il cui stipendio loro stessi contribuiscono a finanziare?

Basta con il populismo imbecille delle autorità costituite, basta con la tutela dei cittadini affidata alle telecamere e ai velox. Basta anche agli zingari che spadroneggiano nelle città rubando e uccidendo impunemente.  Invece di pronunciare parole vuote e abbassare le bandiere a mezz’asta, stronchiamo sul serio questa criminalità continua e crescente. 

Finora la polizia si è stretta nelle spalle ed è tornata a timbrare bolli e a passare carte.
L’auto in regola, la revisione, l'assicurazione, le catene, le cinture, il gilet fosforescente la polizia li chiede a noi.
La macchina degli zingari (rubata, senza revisione, a fari spenti, senza assicurazione) passa indisturbata. “Eh, a quelli che cosa gli vuoi togliere?” mi disse un giorno una guardia scuotendo la testa.

Finché gli zingari avranno il campo libero e il salvacondotto per uscire dal carcere dopo un paio di giorni, sempre meno vigili avranno il coraggio di fermarli e il cittadino avrà sempre meno tutela.

Ma è più facile pronunciare frasi vuote di cordoglio e fare gli indignati davanti alla TV che prendere seriamente dei provvedimenti. 
Non cambia niente, domani è un altro giorno e il rigore dei controlli durerà un paio di settimane. Finché l’appartamento svaligiato, l’auto rubata e il morto non ci riguardano, tiriamo avanti. Questo è il sistema che ci siamo costruiti.

2 commenti:

  1. Aggiornamento: sappiamo tutto dei due assassini, tranne dove si trovano. "I due che erano nel veicolo sono ricercati tra il capoluogo lombardo e i valichi di frontiera del Nord Italia" dice la stampa. Leggi fra le righe: non abbiamo idea (e se li arrestano, qualche tupamaro di giudice li rimette in strada.) W L'Italia. Almeno in Colombia li avrebbero diluiti nell'acido.

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  2. Quando uno stato non riesce a fare rispettare le regole fondamentali della legge è un piccolo stato e come ben descrivi è forte con gli onesti e debole con delinquenti.
    Gli Svizzeri non mi sono particolarmente simpatici ma ti racconto questa:per ben 2 volte sono stato fermato fermato in 2 stazioni ferroviarie svizzere per un semplice controllo a causa del mio abbigliamento un pò "trasandato"...da noi altro che controlli...

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