sabato 6 febbraio 2010

Io e il GPS

Quando vidi in vetrina il mio primo navigatore satellitare, sentii scoccare una scintilla e qualcosa mi disse che era nata una storia d'amore con questo miracoloso dispositivo elettronico. Era un Garmin Street Pilot III, grande come un piccolo televisore e costoso all'inverosimile (Eur 1300) ma stiamo parlando di 8 anni fa.
Nella scatola del mio primo GPS oggi ci farebbero entrare una stampante, ma ve l'ho detto: ero ormai infatuato e il mio Street Pilot III era semplicemente perfetto. Lo comprai e mi scoprii spesso a fissarlo soddisfatto anche quando era spento.

Dopo alcune frustranti sessioni al PC per caricare la cartografia e sbloccarne i codici, mi resi conto che le cartucce di memoria da 128MB non erano un gran che. Per salvare la cartografia dettagliata di Italia, Svizzera e Germania ce ne volevano 3. Alla faccia della praticità. In seguito trovai delle schede compatibili da 256MB e le cose cominciarono a migliorare, ma il GPS era diventato lento nel gestire il doppio dei dati. Dopo aver mancato per colpa sua un paio di incroci essenziali e fatto un giro indesiderato della Svizzera, decisi di pensionarlo.

Mi misi alla ricerca di qualcosa che potesse funzionare anche sulla moto e optai per il Garmin iQue 3600, uno strumento rivoluzionario a metà strada tra un PDA e un GPS. E infatti non era né l'uno né l'altro: non l'ho mai usato come PDA (che cosa è un PDA?) e non ha mai funzionato bene come GPS. Un giorno, mentre salivo in moto sui tornanti del Passo del Tonale, l'imbecille mi invitava ogni 100 metri a "girare a destra", ma non ero ancora pronto per il suicidio e strappai il cavo dell'auricolare.

Comprai allora un TomTom Rider e lo montai sulla moto, dove è ancora in uso.  In quasi 5 anni di viaggi, devo dire che si è guadagnato la media dell'8. Nonostante trasmetta le indicazioni vocali, preferisco lasciarmi guidare dalle frecce sullo schermo, tanto sopra i 70 kmh nel casco non si sente più niente.

Ma decisi che mi serviva anche un nuovo GPS per la macchina.
Incredibile quello che la tecnologia è riuscita a fare in così poco tempo. Il mio Garmin Nuvi 1200 (acquisito a costo zero con i punti del supermercato) è velocissimo e precisissimo. (La vocina che mi parla è odiosa, ma chiunque mi dica di continuo dove devo girare mi sarebbe odioso.) Il problema è che la miniaturizzazione lo ha reso piccolo come un cellulare e leggero come un pacchetto di mentine: se lo attacco con la ventosa al parabrezza, lo schermo da 3,5" non si vede più. Se lo fisso all'aletta parasole, devo distogliere gli occhi dalla strada.

Se solo mi ricordassi dove ho messo quel mausoleo di Street Pilot III…

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