sabato 27 marzo 2010

Legalità selettiva

Parole, parole, parole...gorgheggiava Mina dei tempi d'oro, aprendo progressivamente la manetta del gas della sua potentissima voce.

Il ritornello della canzone, sepolto sotto anni di successivi ricordi, mi è tornato in mente l'altro giorno passando davanti a un manifesto elettorale qui dalle mie parti.

"Più Legalità, Meno Destra", diceva.

Qui non intendo discutere l'idea politica, ognuno ha le sue convinzioni e se le tiene strette. Non sarà certo un blog di motociclisti a fargliele cambiare...

Quello che mi ha più colpito di quel manifesto è stata la scritta AFFISSIONE ABUSIVA che gli era stata appiccicata sopra dal comune. Adesso dico, caro candidato, se hai impostato il tuo programma politico all'insegna della legalità, cominci proprio male.
Dove comincia la legalità propugnata da questo candidato (e da altri come lui)? L'asticella è posta più in alto del rispetto delle regole per le affissioni elettorali? O parliamo della legalità alla quale gli altri devono attenersi?

Certamente non mancano gli esempi di legalità selettive o di legalità ad hoc. Ho infranto una legge, ora basta cambiare la legge e il gioco è fatto. Un esempio?

Dall’entrata in vigore della legge 14/2009, i nostri politici non saranno più tenuti a pagare le sanzioni per i manifesti elettorali abusivamente affissi lungo la pubblica via, come i normali cittadini, ma dovranno pagare solo la sanzione di mille euro per ogni provincia “tappezzata” e per ogni anno dal 2005 sino ad oggi.

 Il problema che oggi si pone agli elettori è: quali fregnacce prendere per buone?

Le banalità a ruota libera sparate da ogni angolazione politica prima del voto mi fanno poco sperare in una svolta di qualunque tipo.

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