giovedì 3 settembre 2009

Giungla d'asfalto


Che cosa deve capire lo straniero quando si trova davanti una selva di messaggi così?

L’Italia non è soltanto il paese delle “cartelle pazze” ma anche dei cartelli pazzi, una giungla di messaggi (alcuni inutili, alcuni naif e – incredibile! – alcuni utili) che si litigano l’attenzione dell’automobilista o motociclista, creando non pochi pericoli potenziali per la circolazione.

L’Italiano, vero cane di Pavlov della segnaletica, reagisce subito al cartello bianco che reca il nome della località, tutto il resto è un qualcosa di più o semplicemente un vezzo cretino.

Intendiamoci, la sopravvivenza dei dialetti è un fatto importante.
C’è da domandarsi però se l’unico intervento a salvaguardia delle tradizioni culturali sia un semplice cartello. In questo caso, l’amministrazione comunale farebbe bene a vergognarsi.

Anche l’appartenenza a un circuito tematico (la strada dei vini, la via del sale, la rotta del carciofo) ha delle valenze turistiche non indifferenti. Ma il cartello a inizio paese dev’essere solo la punta dell’iceberg. Da solo non basta, anzi fa ridere.

Comune d’Europa? Tutti i comuni d’Italia sono comuni d’Europa. Cartello superato e inutile. Un vezzo da ignoranti, come anche quei gemellaggi di pura immagine.

E che cosa dire dei reperti archeologici di un’Italia ecologico-perbenista-pacifista? Comune denuclearizzato e Città per la Pace.
Che cosa vogliono dire? E se mettessimo anche un cartello che dice: Comune contrario all’Influenza B? Avrebbe qualche effetto sulla profilassi antinfluenzale?

Esistono veramente dei comuni “nuclearizzati” o “per la Guerra”?
Non credo.

Credo però che se la multinazionale X decidesse di aprire una fabbrica di mine antiuomo a Babbodiminchia Inferiore, comprandosi l’intera giunta comunale e mettendo sul piatto 3000 posti di lavoro, il cartello sparirebbe in pochi minuti. O meglio ancora (soluzione italiana): il cartello resterebbe “perché le mine sono utilizzate per soli scopi difensivi”.

Non sarebbe meglio spendere i soldi dei cartelli nel rendere più sicuri gli attraversamenti zebrati, vero e proprio percorso di guerra per i pedoni? Ne muoiono sicuramente di più andando da casa alla panetteria che in qualche non meglio identificata azione bellica imperialista.

E se il comune vigilasse seriamente sulle discariche abusive o facesse rispettare le leggi sull’inquinamento, un piccolo contributo alla tutela dell’ambiente potrebbe darlo; sarebbe di certo più efficace di uno stupido cartello.

1 commento:

  1. Ho sentito dire, e mi sembra vero, che l'Italia è il paese con il maggior numero di cartelli stradali in rapporto con i km di strada. Se uno dovesse leggere tutto ciò che viene propinato, passerebbe il tempo a guardare in giro piuttosto che la strada. Il problema è, come dici tu, che spesso in mezzo a quelli inutili o stupidi, ci sono anche quelli utili. Chissà chi li produce? Quasi quasi faccio domanda di lavoro...

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