giovedì 17 settembre 2009

Il tetto è di tutti

Il Violinista sul Tetto è un'allegra commedia musicale del 1971.

Da noi, il progetto di riproporla in chiave più moderna si sta scontrando con una serie di polemiche del tutto inaspettate.

La FIOM-CGIL insiste perché la nuova commedia musicale si intitoli Il Metalmeccanico sul Tetto, per rafforzare il concetto che, quando la tua azienda è in crisi, la soluzione migliore sta nell’incatenarsi sul tetto.

Da parte loro, le altre sigle sindacali spingono per avere anche loro qualche metro quadrato di tetto a disposizione, possibilmente non sui cornicioni. Perché, nonostante il simbolismo del tetto sia molto forte, nessuno ha veramente intenzione di buttarsi di sotto.

Intervengono i sindacati del settore chimico, dei trasporti, dell’edilizia. La commedia musicale deve chiamarsi in maniera più generica: L’Operaio sul Tetto. Ma qui insorgono tutte le sigle che rappresentano i colletti bianchi: “basta con l’identificazione delle tute blu con i lavoratori! Siamo lavoratori anche noi e ci spetta un pezzo di tetto.”

Violenta è stata la reazione delle associazioni di categoria del mondo dello spettacolo, già da mesi in agitazione per i tagli ai finanziamenti erogati dal governo (da 500 milioni di Euro a circa 400 milioni). “Giù le mani dal nostro tetto!” hanno gridato.”Sono 38 anni che sul tetto c’è il violinista e da lì non si muove. Come si fa a fare spettacolo in Italia senza i contributi dello stato?”

Sicuramente, la soluzione del dilemma si vede meglio dall’alto del tetto.

I litiganti sono stranamente concordi su una sola cosa: la formula dello spettacolo originale era commedia e commedia resta.

2 commenti:

  1. Sul tetto c'era anche una gatta? Visto che scotta! Ehm... Pessima battuta.
    Oggi per apparire e farsi ascoltare bisogna fare scena. Non sarebbe neanche male se poi l'esibizionista avesse qualcosa di serio da dire o proporre. L'importante è lamentarsi e dare la colpa a qualcuno. Right?

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  2. Gatta a parte ;-))) la vedo come te.

    E' un gioco delle parti e uno stanco teatrino. Il posto di lavoro lo si tutela quando lo si ha ancora. Incatenarsi sul tetto o bloccare la ferrovia ti porta sul TG3 ma non ti porta altro.

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