domenica 3 gennaio 2010

Guardando le nuvole



Gli anni della mia infanzia li ho vissuti in un palazzo di città circondato da altre case. Avevamo tre balconi, ma da qualunque parte mi affacciassi non vedevo mai l'orizzonte.
Da bambini, il bel tempo voleva dire: si esce in cortile a giocare con gli altri. Da ragazzi, il bel tempo ti permetteva di spingerti oltre, di andare "al prato", dove la città finiva e iniziava quel mondo misterioso chiamato campagna.
Ricordo ancora chiaramente di essere salito molte volte fino all'ultimo piano per guardare dalla finestra delle scale se quelle nuvole che avevamo sopra la testa avrebbero portato ancora maltempo o se qualche sprazzo di blu si stesse facendo largo da lontano.
Il fascino per la meteorologia mi prese allora, quando cercavo di leggere nel movimento delle nuvole portate dal vento se il tempo sarebbe migliorato o meno.

Oggi, due generazioni dopo, mi ritrovo spesso a cercare di interpretare la direzione del vento e delle masse nuvolose per scoprire se il giro in moto sarà asciutto o bagnato.

Oggi, a 72 ore dalla partenza per la Tunisia, annuso l'aria e poi decido di barare e guardare in Internet.
Il tratto critico è il passaggio dell'Appennino per scendere su Genova. Se c'è neve in terra può rivelarsi un momento delicato per chi viaggia su due ruote.

Una volta a destinazione, non avremo problemi a sceglierci un itinerario in base alle condizioni meteo. Ma qui in Italia sembra che la neve voglia riaffacciarsi quando meno la vorremmo.

Ma'alesh, pazienza, direbbero in Arabo. Noi partiremo lo stesso, come abbiamo sempre fatto. Il bello di questi viaggi in moto (Turchia, Tunisia, Spagna e altri ancora) non è solo la strada, ma il gusto di percorrerla insieme a degli amici. Ricordo con uguale piacere le galoppate su strade assolate e quei momenti in cui gli elementi hanno deciso di mettersi di traverso a bloccarci la strada.

Nubifragi in Sicilia, vento a 90 kmh in Spagna, pioggia e nevischio sulla Sila, ghiaccio e neve in Nord Italia. Momenti poco simpatici ma vissuti e superati insieme a dei buoni compagni di viaggio.
Si appendono gli abiti fradici ad asciugare, si mette qualche birra sul tavolo ed è di nuovo tutto a posto.

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