venerdì 7 agosto 2009

Una boccata d’aria

Se non contiamo gli incidenti evitati (grazie alla concentrazione di chi guida la moto e al santo ABS) e lo stillicidio di geriatrici rintronati alla guida di camper troppo grossi per loro, un giretto sulle montagne in questi giorni è un tonico incredibile.

L’aria è fresca e limpida, il cielo di un blu impossibile che quasi esaspera i colori. Overdose sensoriale a ogni curva: il profumo dei boschi, l’aria fresca a 15° che corre sul collo, il motore che ti proietta in avanti come una fionda appena spalanchi un po’, gli altri motociclisti che incontri a decine, tutti con la mano fuori a salutare.

Un giorno qualunque della settimana (mai il weekend, per carità), una partenza di prima mattina e sei subito sulle Alpi. La Val Cenis, dopo il dimesso e fatiscente valico del Moncenisio, è un alveare di attività turistiche. I paesi sono ben curati e ci sono fiori dappertutto. Avendo tempo, ci sarebbe da fermarsi a gustare le specialità della Savoia e bere una birra dei brasseurs locali.

Ma il tempo non c’è e si gira con lo sguardo che ogni pochi secondi lascia l’asfalto e si perde lassù in alto nelle montagne. La strada si dipana in maniera spettacolare e quasi non ti accorgi di tutto quel traffico di vacanzieri ubriachi di sole.

E poi comincia la splendida salita dell’Iseran. La strada è priva di protezioni e sembra grattata via dai monti. Se la chiudessero, hai l’impressione che la montagna se la rimangerebbe in pochi anni. In cima al passo, a 2770 metri, il cielo è quasi trasparente e ti prende la voglia di imbottigliare quell’aria fresca e limpida per riportarla in Val Padana.

Un giro come questo ha un ritmo necessariamente serrato, che non lascia troppo tempo per lunghe pause. È già tanto togliersi il casco ai lati della strada per fare due foto. Ma la carica positiva di quelle vedute e di quel cielo terso te la porti dentro per qualche giorno.

Ma dopo un po' bisogna ritornare lassù.


4 commenti:

  1. Lo spirito giusto del motociclista. Questo è il bello della moto, non solo curve e velocità.

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  2. Bello anche vedere tanti motociclisti godersi quel paradiso. Tutti corretti, tutti attenti agli altri e, a parte le GoldWing, tutti pronti a salutarti...

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  3. Bè, diciamo che i ragazzi dell'Harley hanno il loro bel da fare sui tornanti. Se non ti salutano o non rispondono al saluto nel misto stretto sarà perchè sono un po' tesi...;-)))

    Devo dire che mi hanno salutato in molti, tra Harleyisti e chopperisti in genere. C'era un'aria magica ieri: il popolo delle due ruote se la godeva alla grande e sembrava euforico.

    I soli "cattivi" erano quelli che giravano in auto o con quei maledetti cessi di camper.

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