domenica 14 giugno 2009

Il concetto di corsia

La parola italiana "corsia" si traduce con voie, Spur, lane, carril nelle altre lingue europee, ma non vuol dire esattamente la stessa cosa.

Per l'automobilista italiano ci sono due tipi di corsia tra cui poter scegliere: quella contenuta tra due strisce bianche dipinte sulla strada e una che corrisponde allo spazio occupato dalla sua auto. Ecco perché l'automobilista italico è sempre nella sua corsia, almeno una delle due. Ecco anche perché, se qualcuno invade la sua corsia (una qualunque delle due), ha il doppio di ragioni per incazzarsi.

Da parte sua, lui non taglia mai la strada agli altri perché viaggia sempre nella "sua" corsia.

Di corsie ne esistono diverse categorie anche se di misura identica. La corsia di destra, che nessuno vuole, è associata al traffico lento.
In un paese che ha dato i natali a tanti eroi del volante, "lento" è un insulto mortale. Quella corsia resta libera per chilometri, mentre infuria la battaglia per la supremazia nelle altre.

La corsia di sorpasso è l'habitat preferito dell'italico al volante.
E' come appartenere a un club esclusivo senza pagare niente. E' un luogo di rivalsa sociale molto importante. Si vedono Fiat Tipo degli anni 80 ingaggiare battaglia con Maserati nuove di pacca.

Per mesi, il tipo della Tipo racconterà il duello serrato sostenuto con l'auto del tridente, mentre il guidatore della Maserati, probabilmente, non si sarà accorto di niente.

La corsia di sorpasso si lascia a malincuore, si lascia all'ultimo momento prima di attraversare di colpo 3 corsie di traffico e imboccare l'uscita autostradale. Niente riempie di gioia il cuore italico come aver eseguito al millimetro questa manovra, che solo alcuni incapaci ritengono pericolosa.

L'unica eccezione alla regola è il sorpasso di una moto.
L'automunito tricolore rientra dal sorpasso addirittura ben prima di averlo completato. E' un gesto inconscio che ha lo scopo di creare uno spostamento d'aria e quindi fastidio alla moto.
E' il solo modo per emergere e farsi notare dal motociclista in un mare di scatole di latta: "Guardami, ti ho superato!"

Altra corsia molto contesa è quella di avvicinamento alle porte del Telepass. L'italico al volante adora la sensazione di volare su quelle strisce gialle e solo all'ultimo istante si butta dall'altra parte (tagliando rigorosamente la strada a tutti) per andare a pagare in contanti.

Approfittare per duecento metri della corsia del Telepass è un altro di quei piaceri raffinati, come viaggiare in treno in prima classe con un biglietto di seconda, che solo un animo italiano sa apprezzare pienamente.

2 commenti:

  1. Le 3 o addirittura 4 corsie per senso di marcia mandano in palla l'automobilista italiano, che è fin troppo impegnato a risolvere i suoi problemi al telefono. Ma cerchiamo di essere propositivi.
    Forse bisognerebbe adottare la soluzione scandinava: 2 corsie per senso di marcia e si resta in sorpasso finché non sopraggiunge qualcuno, si accosta per pochi secondi e poi si torna su quella più centrale.
    O forse che si debba fare come gli inglesi invertendo i sensi di marcia?

    Burp!

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  2. La soluzione inglese è la migliore, ma è troppo semplice per noi Italiani.
    Adottiamo invece una soluzione mista: si viaggia a sinistra come gli Inglesi ma solo nei giorni dispari, in quelli pari si fa come gli Scandinavi. Con le solite eccezioni, auto blu, finanza, guardie carcerarie, forestale, CC, PS, CRI e zingari che fanno il cazzo che gli pare tutti i giorni.
    Poi, nel 2010, invertiamo tutto.

    Elementare, no?

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